Il software che gestisce la sicurezza della macchina, è corretto? Come faccio a svilupparlo e a controllarlo?
Realizzare in autonomia la Validazione del Software. I dispositivi logici di sicurezza, programmabili o configurabili, sono un modo
efficiente per ridurre i rischi e grazie alla possibilità di realizzare funzioni di sicurezza anche complesse offrono una
flessibilità unica. I quadri elettrici si sono svuotati di quelle decine di centraline di sicurezza (nelle macchine complesse) e tutto si
è ridotto a poche schede ed una CPU. Questa tecnologia ha permesso di ridurre i rischi delle macchine come prima non era
possibile. Rimane ancora un unico tassello che deve essere completato, la Validazione del software.
Spesso ci accontentiamo di vedere quell’elemento come una scatola imperscrutabile (in gergo scatola nera), “se apro il riparo e
vedo che si ferma, va bene!”. Ovviamente qualsiasi progettista di software sa che dietro a questa affermazione ci sono tante
incognite. In realtà tutte le attività del ciclo di vita del software devono essere considerare per evitare le avarie introdotte dal
software stesso e ovviamente dai dispositivi ad esso correlato. L’obiettivo sarà quindi conoscere le richieste specifiche della EN
ISO 13849-1 la quale specifica quali requisiti di sicurezza devono essere applicati. Un software che sia leggibile, comprensibile
che possa essere sottoposto a prove e a manutenzione. Il modo corretto per gestire le tante responsabilità di chi programma.
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